Marine Minimali

 

Marine Minimali ovvero fotografare con diletto ciò che sta davanti ai nostri occhi.

Pensavo a questo ogni volta uscivo dalla stanza e, la visione del Tirreno, dall’alto di un uliveto, era a pronta per essere colta.

Nessuna ritardo o anticipo nelle ore del giorno e della notte per scattare qualche fotografia con un mezzo semplice quale è il telefono. Avrei preferito una semplice analogica con obbiettivo fisso, sarebbe stato troppo dandy e forse fuori luogo per gli spettatori di tale orizzonte, sempre pronti a condividere parole e opinioni su tale magnificenza.

Non ho avuto altre tentazioni osservando i colori mutare e le onde salire o scendere nei capricci del vento, se non quella di provare l’impossibile in questi tempi moderni della fotografia: rimanere a guardare il soggetto, scattando qualche foto e tenendola bene a mente. Senza pregiudizi o tentazioni di rimaneggiare in sede di pubblicazioni, ciò che gli occhi del fotografo registrano.

Si, è un esercizio complicato in questi tempi, dove l’attenzione è maggiore per il risultato, dimenticando il soggetto per cercare quello che non è dentro la fotografia, prima ancora che scattarla.

Mi sono lasciato persuadere dalla visione marina a mantenere alta l’attenzione per quanto essa offriva. Nessuna indulgenza per il dopo e niente pregiudizi per quanto visibili i pixel sarebbero stati nell’edizione finale.

Il regalo e l’occasione di scartarlo erano sempre a portata di occhi. Scrivo un manifesto per la semplicità in fotografia, accompagnato da questi sgranati orizzonti.

Visti e mandati a memoria in epoche varie e con mezzi diversi, ma sono stanco e infastidito di essere inondato di immagini realizzate con il pregiudizio dell’edizione finale da rivedere in infinite varianti per la scarsità degli scatti.

 

Mi annoiano le elaborazioni, i cambiamenti di contrasto e i colori impossibili, così come i cieli dipinti, copiati da pittori mediocri. Sono estenuato dagli imitatori e dai seguaci nella scia di qualche luminare della fotografi che eseguono la copia della copia, spesso come dei distratti amanuensi con troppo fervore imitativo. Ho una idiosincrasia per i luoghi esotici, i visi e gli sguardi dei loro abitati fotografati da occhi occidentali, malati di esotismo a basso prezzo. Per favore fotografate quello che vi sta davanti agli occhi senza distrarvi a guardare in basso il display della vostra fotocamera. Concentratevi su quello che vedete, ricordatevi gli scatti e prestate attenzione all’atto di fotografare.

Ogni immagine è unica, l’importante è che lo vogliate. Grazie

2 Replies to “Marine Minimali”

  1. Con la primavera alle porte mi accorgo oggi della pubblicazione di queste fotografie dal richiamo autunnale intitolate Marine Minimali e ne colgo il forte messaggio all’essenzialità.
    Quando provo anch’io a mettere lo sguardo fotografico sul quotidiano mi accorgo che è la ricerca di bellezza nel giorno dopo giorno che mi fa stupire delle cose che vedo

    1. Daniele Tanto Fotografo says: Reply

      Nadia sono felice di leggerti. Le marine sono state realizzate con un telefono di bassa qualità a Marina di Campagna – Pisciotta – Cilento in Giugno dello scorso anno. La terrazza sul mare era un invito irresistibile e così mi sono imposto di fotografare ciò che vedevo quando avevo voglia di guardare l’infinito. L’essenzialità è la “capacità di sintetizzare cogliendo l’essenziale” Treccani, un dovere per me quando fotografo, lo faccio di rado, ma è il primo comandamento che recito.

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