Fine inverno all’interno della golena sul Po di Bergantino. Ho trovato un titolo esplicativo per una busta contenente un piccolo numero di panoramiche scattate tempo fa in una gita fotografica.
Ero già stato sulle rive di quel tratto del Po qualche anno prima, dopo una settimana di acqua e piena del fiume a sfiorare la golena. Il paesaggio aveva un fascino notevole tra tronchi e fango, pozze di acqua bianca e caos naturale.
Il ritorno era stato previsto per provare una fotocamera panoramica giocattolo, insomma una macchina fotografica improbabile caricata con pellicole scadute o stagionate. Il risultato è, parzialmente, quello che vedete.
Certo, ci sono altre fotografie in archivio, ma queste sono quelle che meglio rappresentano ciò che è il letto di un fiume dopo le piene autunnali e il sedimento invernale. I colori, spesso improbabili, sono un miscuglio di realtà e visione onirica con l’aggravante di una messa a fuoco traballante e, aggiungiamo per non deficere, una lente in plastica a completare l’opera.
Cambio del formato con i piedi affondati nella terra bianca, molle quasi un colla e cambio del film. La giornata si è aperta, nonostante la brina sia ancora capace di ammantare il terreno poco esposto al sole e i colori cambiano. Sembra la stagione sia avanzata di qualche settimana.
Il sole disegna qualche contorno netto e la confusione della natura sembra avere una logica a noi sconosciuta. Il cammino tra terra, fogliame e acqua continua e le visioni si susseguono per la gioia degli occhi del fotografo, intento a dare un senso al creato in continuo movimento sulle rive dei fiumi.
Aprire gli armadi dell’archivio fotografico è dare il via a frammenti della propria vita che prendono velocemente il sopravvento sulla vita quotidiana, ricordandomi il magazzino di fotografie inesplorate visto ogni giorno e raramente portato alla luce.
Vedrete ancora reparti di una vita fotografica? Certo, l’ora si è fatta tarda e quindi è ora di raccontare storie e guardare fotografie.
Daniele mi hai fatto tornare alla memoria uni dei luoghi da me esplorato in cerca di paesaggi lungo il Po. La magia che possono creare le immagini fotografiche è incredibile
che dire, sono molto belle, un bel mix tra pellicola scaduta, lente di plastica e la macchina giocattolo che ha preso il sopravvento sulle tue intenzioni di fotografo.
Giuseppe grazie del commento. L’intenzione del fotografo era quella di provare un nuovo aggeggio per il divertimento di fotografare senza conoscere il risultato finale, poi il mix da te citato mi ha piacevolmente ubriacato
Grazie Daniele per le tue foto, belle e suggestive. Ci sai regalare attimi di stupore davanti alla disordinata e affascinante complessità della natura.
Alba sono felice le fotografie ti abbiano regalato una piacevole meraviglia. Concordo, il disordine/ordine della natura è una visione che si disfa e ricompone a suo piacimento regalandoci ogni giorno immense sorprese