Centro Niemeyer di Aviles, luglio 2016 giornata atlantica con vento e acqua nebulizzata. L’intento è quello di visitare il centro culturale disegnato da Oscar Niemeyer e donato alla cittadinanza di Aviles. Omaggio dell’architetto di Brasilia ai suoi compagni di lavoro asturiani così dediti alla realizzazione delle sue opere in terra brasiliana. Il tragitto tra il parcheggio e il centro è una doccia continua e intensa. Il primo riparo è sotto la torre d’entrata, poi vediamo in lontananza questa fotografia e decidiamo di affrontare la doppia distanza olimpica di velocità per arrivare al padiglione della mostra.
L’impatto con le fotografie è forte, quasi sconfortante. Il pubblico ha delle reazioni similari o emotivamente forti. Il mio viaggio tra le immagini è lento e meditato. Ho delle reazioni contrastanti sull’opera di Bauluz, difficili da riassumere in poche parole. Ammirazione per la sua dedizione al tema e qualche riserva sulla realizzazione “sentimentale” di alcune fotografie. Esco a farmi un giro con l’acqua che mi accompagna imperterrita nelle visioni del lavoro di Neimeyer. Penso e discuto con me stesso così tanto che mi viene voglia di confrontarmi con gli appassionati di fotografia nel prossimo incontro, 3 Novembre 2016 ore 20.45, presso il Laboratorio del Fotografo. Forse, anzi spero, mi servirà a capire meglio le immagini di Javier Bauluz.
Il lavoro completo di Javier Bauluz lo trovate sul suo sito Periodismo Humano http://periodismohumano.com/migracion/especial-buscando-refugio-para-mis-hijos.html