Mark Ruwedel

“Sono interessato a rivelare i racconti contenuti all’interno del paesaggio e sono più attratto da luoghi dove la terra si rivela essere sia un agente di processi geologici che un campo dell’attività umana. “

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Mark Ruwedel  (1954 Bethlehm- Pensylvania-USA) ha conseguito il suo Bachelor of Fine Arts di Kutztown State College, Kutztown, in Pennsylvania nel 1978, ed ha poi continuato il suo cammino nel mondo universitario ottenendo un Master of Fine Arts presso la Concordia University di Montreal, Québec nel 1983. Mark Ruwedel ha insegnato alla California State University di Long Beach, California; alla Concordia University di Montreal, Quebec – Canada e al Nova Scotia College of Art and Design, Halifax, Nuova Scozia-Canada.

La passione originaria di Ruwedel era quella di essere un pittore, il viaggio e la conoscenza nel mondo della fotografia è stato graduale. La sua conoscenza di  Walker Evans risale ai suoi anni di liceo, ma è diventato più consapevole dell’importanza delle sue fotografie come studente di pittura allo Kutztown State College dove ha acquistato una copia di “American photographs” quando si è laureato a metà degli anni 1970.

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Oltre al suo interesse emergente nel lavoro di Walker Evans, altre due esperienze hanno influenzato la forma della pratica futura di Ruwedel. Il primo è stato la visione, come studente universitario, del film “Spiral Jetty”  iconica operazione di land art di Robert Smithson nel 1970

Ruwedel ha poi descritto il film e tutto il corpo dell’opera di Smithson come il fattore che “… ha fatto un’impressione profonda e duratura su di me, influenzando il modo in cui penso a cose come il paesaggio, la scultura, e il tempo …”

 

La seconda esperienza è stato il suo incontro con le opere fotografiche di “The New Topographers”. Anche se già conosceva e ammirava le fotografie di Lewis BaltzRobert Adams, Ruwedel aveva sentito, precedentemente, il termine New Topographics usato in relazione al suo lavoro nella scuola di specializzazione alla Concordia University di Monteal nei primi anni 1980. La scoperta di queste fotografie, ingannevolmente vuote, fu importante per l’articolazione che Ruwedel voleva esprimere nella sua opera per due motivi, esse hanno messo in chiaro che “il paesaggio era un luogo adatto per le inchieste sociali” e ha segnato una delle “… prime istanze del tipo di fotografia d’arte che ha generato interesse nel grande mondo dell’arte contemporanea”.

 

Il deserto è stato una fonte di duraturo interesse per Mark Ruwedel che cerca nei suoi spazi e nelle sue aree disabitati le ingombranti o tenui testimonianze della presenza umana. Nelle serie di fotografie dedicate a questo argomento, relative ai segni umani nel paesaggio, segue i percorsi di ferrovie abbandonate, di luoghi desolati denominati come luoghi infernali e di case abbandonate nel deserto. Ne ritrae lo stato e ci mostra siti che raccontano la storia del paesaggio “elaborato” dagli umani e abbandonato quando non ha più una funzione pratica.

Per approfondire la conoscenza dell’opera di Ruwedel, la Gallery Luisotti di Santa Monica in California che lo rappresenta, ha un ampio e succulento estratto dei suoi lavori.

 

2 Replies to “Mark Ruwedel”

  1. Maurizio Cunico says: Reply

    Ci sarò

    1. Daniele Tanto Fotografo says: Reply

      Grazie Maurizio di esserti iscritto come richiesto.
      Ci vediamo Giovedì sera
      Ciao
      Daniele

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